Cosa succede quando vi è un'inversione dei ruoli tra figli e genitori?

Pubblicato il 15 dicembre 2024 alle ore 10:39

L’inversione dei ruoli tra figli e genitori avviene quando si inverte il ruolo di accudimento, quando cioè il genitore non si prende cura

L’inversione dei ruoli tra figli e genitori avviene quando si inverte il ruolo di accudimento, quando cioè il genitore non si prende cura del figlio ma è il figlio a prendersi cura del genitore. 

 

 

Nel 1967 Salvador Minuchin ha creato il termine “genitorializzazione”, o “parentificazione” per definire tali relazioni. Nel 2011 la ricercatrice Lisa Hooper ne ha descritto due forme, quella strumentale e quella emotiva.

 

La genitorializzazione strumentale avviene quando un bambino svolge compiti fisici di accudimento, come prendersi cura dei fratelli più piccoli, di un genitore malato, cucina e svolge altri compiti domestici.

 

La genitorializzazione emotiva consiste nel bambino che si prende cura della vita emotiva e del benessere di un genitore o di un familiare adulto. 

Queste due forme di relazione invertita si verificano spesso insieme.

 

La ricerca suggerisce che i bambini si sentono sopraffatti quando hanno in carico la cura dei bisogni emotivi di un genitore. Possono manifestare sintomi di depressione o ansia senza sapere perché.

 

Questi bambini vedono il genitore come bisognoso e credono di dover intervenire, assecondando il suo desiderio di essere soddisfatto.

 

I bambini con ruoli invertiti hanno difficoltà a mantenere i confini interpersonali con il genitore egocentrico e realizzano di non potergli dire di no. Temono di turbarlo, di creargli dispiacere. Possono temere l’abbandono o la delusione per non aver adempiuto al ruolo previsto.

 

Si forma una simbiosi tra genitore bisognoso e bambino indulgente ma il figlio soffre subordinando i suoi bisogni al genitore.

 

Quando avviene questa inversione di ruoli si può verificare una vera e propria perdita dell’infanzia nel bambino genitorializzato. Un calo dei risultati scolastici, una trascuratezza delle relazioni tra pari.

 

I bambini con ruoli invertiti soffrono anche di bassa autostima, depressione, ansia e rischio di suicidio. Possono formare relazioni simbiotiche di ruolo invertito anche con altri membri della famiglia o amici, portando questo modello in tutti i settori della loro vita.

 

Da adulti rischiano di formare relazioni simbiotiche di ruoli invertiti anche nelle relazioni romantiche. Graviteranno intorno ad un partner egocentrico che richiede una forte cura emotiva. Non riescono a fissare limiti emotivi alle persone che consumano il loro tempo e la loro energia.

 

Vi sono alcuni scenari da tenere particolarmente monitorati per valutare il rischio di una genitorializzazione del bambino. Ad esempio, un divorzio con affidamento congiunto e residenza divisa. Le autorità giudiziarie dovranno valutare che il bambino non trascorra molto tempo con un genitore nel caso in cui questo sia egocentrico e bisognoso delle cure emotive di suo figlio.

 

Un secondo scenario riguarda l’affidamento o l’adozione. I potenziali genitori devono essere esaminati nei loro tratti di personalità egocentrici e nella propensione a formare relazioni di ruolo invertito con un bambino.

 

Si tratta di situazioni che creano difficoltà emotive e di realizzazione personale del bambino, che vanno a incidere sulla sua identità e sulle sue relazioni future. Bisogna quindi fare molta attenzione a queste dinamiche ed agire il prima possibile nei casi in cui si manifestano, valutando di seguire un percorso terapeutico in modo da acquisire consapevolezza di tali meccanismi per poter strutturare legami emotivi sani e funzionali.

  

Dott.ssa Raffaella Pantini Psicologa e Psicoterapeuta

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.