Quando i genitori non accettano la crescita dei figli
In ogni famiglia arriva il momento in cui è necessario lasciar andare i figli in modo che possano strutturare una propria identità e rivendicare i loro spazi in libertà ed indipendenza.
Che siano adolescenti o già in età adulta, alcuni genitori hanno difficoltà ad accettare la crescita dei figli e sono riluttanti a cedere il passo a tutto quanto deve accadere per legge naturale ovvero che i figli comincino a prendere le proprie decisioni, avviare relazioni affettive, commettere errori e fare scoperte, battersi per i propri obiettivi e, soprattutto, lasciare la casa di famiglia.
Ognuno di questi passaggi si verifica come parte dello sviluppo di una persona ma è visto da alcuni genitori come una minaccia, poiché qualsiasi accenno di indipendenza e tentativo da parte dei figli di rivendicare i propri spazi, è percepito dai genitori come un attacco alla loro all’identità (che trova il suo significato nella cura e nell’iperprotezione).
Di certo essere genitore è un arduo compito: bisogna saper offrire amore ma anche distanza. È necessario proteggere e allo stesso tempo favorire l’indipendenza. Crescere un figlio vuol dire saper stabilire dei limiti e al contempo lasciare un varco dal quale rendersi responsabili.
In alcuni casi i genitori si lasciano trasportare dai propri bisogni e dalle proprie mancanze irrisolte e per loro lasciar crescere è sinonimo di perdere e lasciare andare qualcosa di cui si ha il possesso.
Vediamo perché ciò si può verificare.
Sei il rifugio delle mie mancanze e non posso lasciarti andare
Quando i bambini sono piccoli, agiscono come quel balsamo quotidiano capace di alleviare ogni dolore della vita e frustrazione presente e passata. Riempiono i nostri abbracci e si divertono in nostra compagnia, tentando di soffocare qualsiasi problema o desiderio.
Una volta cresciuti, però, non vogliono rappresentare il rifugio dei loro genitori ma desiderano entrare in contatto con i loro coetanei e mettersi alla prova in nuovi scenari fuori casa.
Il bambino diventerà un adolescente e l’adolescente un adulto mentre alcuni genitori si aspettano che conservino l’innocenza di un tempo e che siano gestibili come da bambini. I figli sfuggono al loro controllo e ciò li frustra e rattrista.
Non sopporto che tu non abbia più bisogno di me
I genitori hanno bisogno che i figli abbiano bisogno di loro per sentirsi visibili ed importanti, per avere uno scopo e la crescita dei figli in questo caso non rappresenta solo la perdita dei figli ma di una parte di sé stessi e della propria identità di genitori.
Mi prenderò sempre cura di te
In questo caso si può parlare di genitori iperprotettivi: i figli sono tutto per i genitori e la sola idea che possa succedere loro qualcosa o che si allontanino genera una paura eccessiva nella madre o nel padre iperprotettivi. Tali paure ed angosce vengono trasmesse ai figli che hanno, così, difficoltà a distinguere i propri stati d’animo da quelle delle figure parentali ed a costruire una propria identità.
Essere genitori, perciò, è davvero molto impegnativo ed è comprensibile avere difficoltà nell’accettare la crescita dei figli durante il passaggio dall’infanzia all’adolescenza fino all’ingresso nell’età adulta con il cambiamento di confini e ruoli.
Per tale motivo a volte è opportuno essere supportati da un professionista di fiducia in modo da riuscire a far sì che questi processi siano vissuti il più serenamente possibile.
Dott.ssa Raffaella Pantini
Psicologa e Psicoterapeuta