Vigoressia: di cosa si tratta?‍

Pubblicato il 31 agosto 2024 alle ore 13:35

Moltissime persone svolgono esercizio fisico e vanno in palestra per diverse ragioni: tenersi in forma e avere cura di mantenere in salute il proprio organismo è certamente una di queste. 

Ma cosa succede quando dalla passione per lo sport si passa ad una patologia?

Moltissime persone svolgono esercizio fisico e vanno in palestra per diverse ragioni: tenersi in forma e avere cura di mantenere in salute il proprio organismo è certamente una di queste. 

Ma cosa succede quando dalla passione per lo sport si passa ad una patologia? Quali sono le conseguenze di un culto del corpo che diventa ossessione?

In alcuni casi, possiamo parlare di vigoressia, chiamata anche bigoressia o sindrome di Adone

Per comprendere meglio il significato di vigoressia, possiamo fare riferimento all’etimologia della parola.

La parola vigoressia deriva dal latino vigor, che significa “forza” e orexis, che vuol dire “appetito”. Già da questa definizione possiamo intuire che l’individuo vigoressico ha “fame di forza” e, per questo, sperimenta una preoccupazione eccessiva e cronica di non avere abbastanza muscoli e di essere eccessivamente gracile e poco robusto.

Vigoressia, dismorfofobia muscolare o anoressia inversa sono tutti i modi in cui viene definito questo disturbo, di cui spesso si tende a sottovalutare la gravità e le implicazioni cliniche.

Date le sue caratteristiche, non sorprende che la vigoressia sia diffusa prevalentemente tra coloro che frequentano assiduamente le palestre e tra gli amanti del bodybuilding, tanto da essere chiamata anche “malattia del bodybuilder”.

Come specificò lo psichiatra Tom Hildebrandt, alcuni pensieri, credenze e fobie possono tradursi in un’ossessione per i muscoli e per la palestra o l’attività fisica più in generale e, di conseguenza, ad adottare un’alimentazione inadeguata e decisamente iperproteica, che può provocare complicanze fisiche anche gravi.

‍La dipendenza dall’esercizio fisico o dipendenza da sport, risulta compromettente per la salute fisica e per la salute emotiva e psicologica.

Tra i sintomi della vigoressia ci sono:

  • l’ossessione per l'aspetto fisico: la preoccupazione costante di non essere sufficientemente muscolosi o in forma è un primo segnale di una possibile vigoressia
  • ossessione per la palestra e per l’allenamento: il soggetto dedica un numero eccessivo di ore all’allenamento in palestra, spesso ignorando infortuni o segnali di affaticamento
  • dieta rigida: si seguono diete estreme o si fa un uso inappropriato di integratori per aumentare la massa muscolare
  • isolamento sociale: il timore di essere giudicati non sufficientemente muscolosi può portare chi soffre di vigoressia a ridurre o evitare del tutto le interazioni sociali
  • controllo compulsivo: verificare ripetutamente il proprio aspetto allo specchio o pesarsi frequentemente possono essere segnali della presenza del disturbo
  • insoddisfazione cronica: non ci si sente mai abbastanza soddisfatti del proprio corpo, nonostante i progressi fisici
  • uso di sostanze: si può fare ricorso a steroidi anabolizzanti o altre sostanze per stimolare la crescita muscolare, nonostante i rischi per la salute.

Per individuare quali sono le cause principali della vigoressia dobbiamo sempre tenere a mente una combinazione complessa di fattori biologici, psicologici e sociali. Alcuni dei fattori di rischio più comunemente identificati sono legati a:

  • fattori biologici: possono esistere predisposizioni genetiche o alterazioni neurobiologiche che contribuiscono allo sviluppo della vigoressia, simili ad altri disturbi del comportamento alimentare e al disturbo ossessivo compulsivo
  • fattori psicologici: bassa autostima, perfezionismo ed esperienze di vittimizzazione possono aumentare il rischio di sviluppare la vigoressia
  • influenze culturali e sociali: la società spesso valorizza ed idealizza un certo tipo di fisicità. I media e la pubblicità promuovono frequentemente l'ideale di un corpo eccessivamente muscoloso come simbolo di successo ed attrattiva. Questa pressione sociale (che talvolta diventa vero e proprio body shaming) può spingere gli individui a ricercare un'immagine corporea non realistica, che può portare allo sviluppo di comportamenti vigoressici 
  • esperienze di vita: eventi traumatici come l’aver subito atti di bullismo o critiche relative all'aspetto fisico possono influenzare negativamente la percezione corporea di una persona, portandola a cercare un controllo eccessivo sul proprio corpo per aumentare l’autostima e sentirsi accettati. 

‍Come abbiamo visto, la vigoressia può portare a comportamenti dannosi come l'abuso di sostanze (steroidi anabolizzanti, integratori) e l'eccesso di attività fisica, oltre ad altri problemi di salute mentale. 

Per tale motivo l'intervento di uno psicoterapeuta può essere di grande aiuto per creare un percorso basato sulle specifiche necessità del paziente che può eventualmente suggerire il coinvolgimento di altri specialisti della salute, come un nutrizionista. Può essere utile anche partecipare a gruppi di supporto, in cui la condivisione delle diverse testimonianze sulle esperienze legate alla vigoressia può dare modo di ridurre l’isolamento sociale.

 

 

Dott.ssa Raffaella Pantini Psicologa e Psicoterapeuta                                                                                                                                                                immagine by lewel 



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