Quando è utile la terapia di coppia?

Pubblicato il 24 luglio 2024 alle ore 10:45

La terapia di coppia si rivolge al legame tra i due partner e si focalizza sulla relazione e sui cambiamenti che possono essere apportati. Gli obiettivi possono essere:

Quando la crisi sembra insuperabile, la terapia di coppia può essere una valida soluzione

Molte coppie vivono periodi di crisi, eppure solo alcune decidono di chiedere l’aiuto esterno di un professionista. Il dato positivo è che le comuni difficoltà di una relazione possono essere superate grazie ad una terapia di coppia qualificata.

La terapia di coppia si rivolge al legame tra i due partner e si focalizza sulla relazione e sui cambiamenti che possono essere apportati. Gli obiettivi possono essere:

  • superare una crisi che rende insoddisfatti;

  • recuperare intesa, per ricostruire fiducia e riavvicinarsi nell’intimità;

  • vivere la relazione in modo più costruttivo e soddisfacente.

Lo psicoterapeuta di coppia aiuta i partner a definire le problematiche, identificando gli obiettivi terapeutici e mettendo a fuoco le criticità.

I problemi che emergono in una terapia di coppia in genere tendono ad essere i seguenti: i cambiamenti di vita, la difficoltà di liberarsi del proprio bagaglio familiare, o l’incapacità di scendere a patti con la parte non emersa della relazione.

La terapia di coppia si rivela essere un ottimo strumento di aiuto quando uno solo, o entrambi i partner, vivono un malessere duraturo. È utile soprattutto per coniugi sotto lo scacco di dinamiche ripetitive che alimentano incomprensioni e creano un circolo vizioso di frustrazione, fino a determinare anche un calo del desiderio.
Rappresenta quindi un’importante risorsa per ritrovare la serenità e rafforzare il legame con il proprio partner.

Ecco alcuni segnali che indicano che la terapia di coppia potrebbe rivelarsi utile:

  • Problemi di comunicazione e discussioni frequenti

  • Crisi dovute a infedeltà o tradimenti: quando la fiducia è stata tradita, la terapia può aiutare a ricostruirla e ad affrontare le ferite emotive

  • Difficoltà legate a separazione o divorzio: un terapeuta può guidare nel processo e aiutare a gestire le emozioni e le questioni pratiche

  • Presenza di abusi o violenza domestica: in questi casi la terapia può aiutare a riconoscere la situazione, trovare sicurezza ed intraprendere un percorso di guarigione

  • Disaccordi sull’educazione dei figli: insieme al terapeuta si possono sviluppare strategie di comunicazione e parenting efficaci

  • Differenze culturali: la terapia favorisce la comprensione reciproca ed il rispetto delle diversità

  • Problemi economici che gravano sulla relazione e generano stress

  • Problemi sessuali e dipendenze affettive  

  • Delusioni e frustrazione per aspettative non soddisfatte: un terapeuta può aiutare a ridefinire le aspettative di entrambi e a lavorare per una relazione più appagante

  • Difficoltà nella gestione delle emozioni: se rabbia e gelosia creano tensioni nella coppia, la terapia può aiutare a gestire le emozioni in modo costruttivo.

I fattori più comuni all’origine di una crisi di coppia sono, comunque, divisi in due categorie: i fattori esterni e i fattori interni

  • i fattori esterni, percepiti come incontrollabili e causa di insicurezza, possono essere i cosiddetti life-events, ovvero i cambiamenti di vita, negativi e positivi, che impattano sull’equilibrio della coppia: un lutto o la cura di un bambino appena nato, la perdita di un lavoro, una malattia, delle catastrofi naturali;

  • fattori interni quali l’uscita dalla famiglia d’origine ed il relativo bagaglio familiare (idee, valori, abitudini) che può essere un ostacolo alla definizione del nuovo nucleo familiare.

La crisi di coppia può scatenarsi anche dal tradimento. Per coniugi che hanno dichiarato fedeltà questo è uno dei principali fattori disgreganti, perché compromette la fiducia nel partner. Tuttavia, è possibile capire perché avvenga un tradimento e provare a superarlo.

Spesso la crescita individuale dei partner non procede di pari passo. Questo momento può accadere in concomitanza della richiesta di una maggiore autonomia di un elemento della coppia.

Una parte importante all’inizio del percorso sarà dedicata all’analisi delle aspettative e delle motivazioni che hanno portato la coppia in terapia.

Dopo la fase iniziale, nei primi colloqui il terapeuta compie una raccolta di informazioni sulle ragioni che hanno portato la coppia a richiedere aiuto ed esplora le interpretazioni del problema, le aspettative, i tentativi effettuati per avere un quadro più completo della situazione.

L’obiettivo è definire un contratto di lavoro terapeutico chiaro tra la coppia e il professionista, con il fine di elaborare specifiche strategie di comunicazione in grado di creare un nuovo equilibrio. La coppia si apre al terapeuta sperimentando con lui le proprie dinamiche, instaurando una dimensione relazionale triadica.

Il terapeuta di coppia potrà consentire ai partner di mettere a fuoco il significato del disagio o del sintomo per modificare le dinamiche ripetitive e disfunzionali che la coppia mette in atto.

Passo dopo passo, la terapia aiuta le coppie a sviluppare nuovi modi di stare insieme in modo più sano. Grazie a una maggiore comprensione di sé e della coppia, le persone coinvolte possono decidere se continuare la relazione o se separarsi in modo consapevole e sereno.

 

Dott.ssa Raffaella Pantini Psicologa e Psicoterapeuta

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