La fuga come scappatoia psicologica

Pubblicato il 20 ottobre 2024 alle ore 10:21

La fuga non è solo un atto fisico: è anche una condizione psicologica che può riguardare le relazioni e tutte le difficoltà che siamo chiamati a fronteggiare. 

Nella vita di tutti noi ci sono momenti in cui ...

Nella vita di tutti noi ci sono momenti in cui ci sentiamo sopraffatti dalle circostanze, dalle relazioni o dalle sfide che ci troviamo ad affrontare. In quei momenti, la tentazione di fuggire, di “andarsene via”, può diventare un pensiero allettante. Tuttavia, la fuga non è solo un atto fisico ma anche una condizione psicologica che merita di essere esplorata più a fondo.

 

Ci sono diverse situazioni che possono far scaturire il desiderio di fuggire. Potrebbe essere a causa di un ambiente familiare tossico, di una relazione soffocante o di una situazione lavorativa stressante. A volte, è semplicemente il peso delle responsabilità quotidiane che ci fa desiderare di prendere una pausa per allontanarci da tutto. Questo desiderio di fuga può essere visto come un meccanismo di autodifesa della mente, che cerca di proteggersi dallo stress e dall’ansia, offrendo come paracadute l’opzione estrema di scappare.

 

Oltre a chi soffre le incombenze quotidiane, anche persone che stanno affrontando eventi difficili come un lutto, una separazione o un fallimento professionale possono desiderare di allontanarsi per ritrovare un senso di pace e tranquillità. La speranza è che la distanza fisica possa creare una distanza psicologica ed emotiva dalla realtà che permetta di riorganizzare i propri pensieri e sentimenti in un ambiente meno opprimente.

Dal punto di vista psicologico, il desiderio di fuga è spesso legato a sentimenti di insicurezza, ansia e mancanza di controllo sulla propria vita. Le persone che sperimentano alti livelli di frustrazione ed ansia sono in genere più inclini a desiderare di fuggire come forma di coping. Questo è particolarmente evidente nelle persone che si sentono intrappolate in situazioni senza via d’uscita, dove la fuga diventa un modo per recuperare un senso di autonomia e controllo.

 

La fuga non è sempre fisica. Può manifestarsi anche attraverso comportamenti di evitamento, come immergersi in attività che distraggono la mente, come il binge-watching, l’uso eccessivo dei social media, il lavoro o altre forme di evasione dalle situazioni vissute come opprimenti fino all’uso/abuso di alcol o droghe. Questi comportamenti possono temporaneamente alleviare lo stress ma spesso non risolvono i problemi sottostanti, creando spesso un ciclo di fuga continua senza una reale soluzione.

 

Investire, perciò, nel proprio benessere mentale ed emotivo è fondamentale per costruire una resilienza duratura in modo da riuscire ad affrontare le sfide della vita con maggiore serenità e forza.

 

Le relazioni interpersonali possono essere una delle principali fonti di stress e conflitto nella vita di una persona. Quando una relazione diventa insostenibile o semplicemente non funziona più, la tentazione di fuggire senza affrontare una chiusura può diventare forte. 

 

Questo desiderio di fuga può essere particolarmente accentuato nelle persone che hanno avuto esperienze negative o veri e propri traumi nelle relazioni precedenti. Queste persone tendono a considerare la fuga come soluzione nelle nuove relazioni, anche ai primi segni di difficoltà, un comportamento che può essere visto come un meccanismo di difesa che protegge da ulteriori ferite emotive.

 

Le relazioni tossiche o abusanti possono causare una varietà di problemi psicologici, tra cui ansia, depressione e riduzione dell’autostima. La fuga, in questo contesto, è una risposta naturale per evitare ulteriori danni emotivi. Tuttavia, è importante riconoscere che fuggire da una relazione non risolve necessariamente i problemi dai quali si sta scappando. Anzi, può portare a un ciclo di relazioni insoddisfacenti e conflittuali, in cui la fuga diventa una risposta automatica ai conflitti.

 

A lungo andare, se reiterata, la fuga può interferire con la costruzione di relazioni sane e soddisfacenti. La capacità di affrontare e risolvere i conflitti in modo sano e costruttivo è infatti indispensabile per la crescita personale e il benessere delle relazioni.

 

Che tu sia la persona che scappa o quella che vuole capire chi scappa, un percorso di terapia può essere molto d’aiuto. La terapia può aiutarti a mettere in ordine le emozioni, a comprendere le cause profonde del desiderio di fuga, a sviluppare strategie più efficaci per affrontare i conflitti e modi più sani di relazionarsi con gli altri.

 

 

Dott. ssa Raffaella Pantini Raffaella Pantini



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